Smentendo categoricamente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’e-commerce sta trasformando la Pianura Padana in un gigantesco deposito al servizio delle merci, cancellando ettari di aree agricole e creando solo pochi posti di lavoro, spesso precari e non qualificati.Forse tutti noi, che spesso favoriamo nei nostri acquisti Amazon, Alibaba ecc. invece dei negozi di vicinato, perchè vogliamo ricevere un pacco a un’assurda inutile velocità, dovremmo ripensare alla nostra strategia distruttiva.Non ci rendiamo conto che il nostro modo di operare, porta a un consumo di suolo insostenibile (due metri quadrati al secondo).Per quanto riguarda il suolo consumato in Italia nel 2020, secondo i dati Ispra, ci sono state 56,7 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali (15 ettari al giorno in media).Per restare in Veneto, secondo il ” Rapporto Snpa sugli indicatori di impatto dei cambiamenti climatici “, la regione risulta essere il territorio in cui si è registrato il picco più alto di consumo di suolo per attività logistiche: 83,28 ettari solo tra il 2017 e 2018.A Sud di Treviso, per fare un esempio nella zona di Casale sul Sile, Quarto d’Altino e Roncade, sono state presentate due richieste di nuovi poli logistici destinati alla distribuzione, a distanza di qualche chilometro l’uno dall’altro, in un territorio già fortemente compromesso e fragile dal punto di vista idrogeologico.L’area interessata, andrebbe a occupare ben 700 mila mq di suolo creando strade intasate, inquinamento, cementificazione, rischio idraulico.Consideriamo che il Veneto ha a disposizione ben undicimila (il 12% del totale) capannoni dismessi e inutilizzati. Forse è giunto il momento di ripensare ai nostri stili di vita, alle nostre scelte di consumatori attenti, se vogliano vivere in un mondo più a misura umana.

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