La logica abitativa che si è sviluppata negli ultimi quarant’anni ha favorito la solitudine e l’isolamento.Finalmente sta spuntando un nuovo modo di abitare che punta a dare allo spazio condiviso un nuovo impulso, che genera relazioni tra le persone, con spazi comuni che diventano patrimonio per migliorare la qualità della vita.Stiamo parlando del Cohousing un nuovo modo di abitare.Il termine Cohousing significa letteralmente co-abitare o abitare insieme.Identifica, più genericamente, insediamenti residenziali composti da abitazioni private corredate da spazi coperti e scoperti destinati all’uso collettivo.Indica uno stile di vita nuovo che combina l’autonomia dell’abitazione privata con i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi.Tra i servizi di uso comune vi possono essere cucine comuni, lavanderie, spazi creativi per adulti e bambini, biblioteche, spazi di lavoro domestico e coworking, nursey, spazi per i Gas (gruppi di acquisto solidale), spazi verdi e orti condivisi, car -sharing ecc.Naturalmente un progetto di cohousing è improntato alla sostenibilità ambientale, al risparmio energetico e alla bioedilizia.Comprende un numero limitato di famiglie (8-20), i nuclei convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo.Vi presentiamo DUE ESPERIENZE che rendono molto bene l’idea di questo modo di vivere e possono essere di stimolo a chi vuole intraprendere questo tipo di abitare.La prima che si sta realizzando a Bergamo – ” Generavivo di Via Guerrazzi”.La filosofia di partenza è quella che uno spazio diventa luogo quando e’ abitato da gente felice.E i luoghi narrano le storie delle persone che ci hanno abitato, che vi sono transitate. Così le trame delle vite che si intrecciano, dentro e fuori da essi, in perenne movimento, rendono quei luoghi speciali: diventano case delle emozioni, per sempre.Sono stati pensati spazi comuni aperti, anche agli abitanti del quartiere.Sono previsti un ambulatorio, orti sociali, co-working, area bambini, spazio Gas, lavanderia e stireria, attrezzeria, una living room per attività di aggregazione e condivisione, la casetta della sostenibilità, un piccolo edificio in legno dove sono previsti percorsi di educazione alla terra, coltivazioni ecologiche, in armonia con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile Agenda Onu 2030.(Per info : www.generavivo.it )Il secondo l’ECO QUARTIERE DI QUATTRO PASSI un’esperienza già consolidata nata dalla collaborazione della Cooperativa Pace e Sviluppo di Treviso e dallo Studio TAMassociati di Venezia , che ha progettato anche gli ospedali di Emergency in Sudan, in Repubblica Centrafricana, e in Sierra Leone.Si trova fuori di Villorba (TV), dove inizia la campagna e si diradano le case.Il cohousing si sviluppa su 8 abitazioni singole, con tetto a due falde su un terreno di quasi settemila metri quadrati, con spazi e strutture condivise.L’esperienza propone un modello di sviluppo alternativo in termini di equità, sostenibilità e stili di vita.Basato sui seguenti obiettivi : partecipato, eco-semplice,condiviso.(Per info : www.floornature.it>quattro-…. e www.tamassociati.org>prese….)Esperienze entrambi interessanti che meritano di essere analizzate attentamente e diffuse.

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