Un nuovo rapporto dal titolo “Breaking point”, stilato dall’Organizzazione Clean Clothes Campaign , rileva che i grandi marchi come H&M, Nike e Primark, hanno portato alla disperazione gli operai delle loro catene di approvvigionamento in Bangladesh, Cambogia e Indonesia durante la pandemia Covid -19 con un impatto devastante sui salari, sulle condizioni di lavoro e sui diritti dei lavoratori dell’abbigliamento.Clean Clothes Campaign ha esortato i marchi ad assumersi la propria responsabilità per garantire che i lavoratori, nelle loro catene di approvvigionamento siano pagati per intero.Le multinazionali del tessile infatti hanno recuperato le perdite causate dalla pandemia :NIKE con un utile netto di 3,4 miliardi di dollari per i 12 mesi precedenti;PRIMARK, Associated British Foods, ha riportato profitti per 914 milioni di sterline circa 1,3 miliardi di dollari;H&M ha annunciato un utile operativo pari a 373 milioni di dollari.Ma purtroppo, gli operai hanno ricevuto salari più bassi rispetto al 2019 e non sono stati pagati durante i mesi di chiusura delle fabbriche.Per chi volesse leggere il rapporto, consulti il sito : www.cleanclothes.orgPer chi volesse sapere come lavora il suo brand preferito, consulti il sito : www.abitipuliti.orgPer chi volesse sapere se le persone che fabbricano i vestiti sono pagate abbastanza per vivere, consulti il sito www.abitipuliti.org

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