Le Comunità che supportano l’agricoltura (CSA) sono ormai una realtà consolidata in tutto il mondo. Ma in realtà cosa sono ?Sono una comunità di cittadini, riuniti in Cooperativa, nata per coltivare il proprio cibo in modo sostenibile e solidale.Sostenuta da soci che non sono clienti di una azienda agricola, ma partecipano direttamente alle scelte di base e alla gestione economica della cooperativa.Da quando hanno iniziato ad apparire nel 1970 fino al 2020, il loro numero è in continua crescita in tutti i continenti, tanto che oggi si può stimare che circa due milioni di persone consumino il proprio cibo grazie a una “Local Solidarity-based Partnerships for Agroecology”, ovvero attraverso l’organizzazione di un RAPPORTO DIRETTO tra PRODUTTORI e CONSUMATORI di cui le CSA sono il modello più diffuso. A sostenerlo è Urgency – il movimento internazionale che unisce tutte le forme di partenariato diretto tra produttori e consumatori.Anche durante il periodo della Pandemia Covid, le CSA hanno continuato a garantire continuità nella produzione e diffusione di cibo, hanno organizzato iniziative di solidarietà per le categorie vulnerabili della popolazione avviando progetti di collaborazione con le realtà locali per affrontare la crisi sociale ed economica.In Italia, le CSA sono un’esperienza recente e iniziano ad apparire dal 2011, coordinate dalla Rete Italiana delle Comunità che Supportano l’Agricoltura (RICSA)In attività se ne contano una quindicina, ma molte altre sono in formazione.Ricordiamo alcune esperienze come quella di “Arvaia” – di Bologna, che vi abbiamo già fatto conoscere, che oggi conta 220 partecipanti e 500 soci della cooperativa (50 solo nell’ultimo anno), poi ” Csa Veneto ” – presente a Treviso-Mestre- Padova, “Coltiviamoci ” di Padova,” Terrestra ” – di Ravenna, ecc.Per info : www.csaveneto.wordpress.com

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