Il Museo del Novecento di Mestre M9 ha presentato, in questi giorni, la FORESTA M9, una Mostra temporanea, ideata da Luca Molinari , Direttore scientifico del Museo, assieme al Paesaggista Claudio Bertorelli, per ricordare, nel giorno che il nostro Paese ha dedicato alle vittime del Covid, che bisogna avere speranza nel futuro sostenibile e rispetto del territorio, formando anticorpi culturali contro la paura.A questo proposito hanno allestito questo spazio espositivo, al terzo piano, che ospita 600 alberi di 22 essenze arboree tra querce, carpini, farnie, oppi, olmi, campestri, frassini, ciliegi, sanguinelle, noccioli, cornioli, sambuchi, frangole, biancospini, ligustri, rose canine, prugnoli e lantane.Sono ben 180 gli alberi, alti fino a 4 metri, che sovrastano con la loro chioma, la vegetazione sottostante, tipica da sottobosco, con altezze tra i 30 e i 40 centimetri.Si tratta di una ” foresta temporanea” nel cuore di Mestre, testimonianza anche della grande attenzione e lungimiranza che la Repubblica di Venezia ha sempre rivolto alla salvaguardia dell’Ambiente.Già in fase di costruzione del Museo, la Fondazione Venezia, che l’ha creato, aveva deliberato di piantare cento alberi nel Parco di San Giuliano, in omaggio all’unico grande pino che andava abbattuto durante i lavori.A conclusione della Mostra, sette Comuni di medie e grandi dimensioni della pianura veneta, riceveranno in dono,da M9, alcuni degli alberi che animano l’installazione. Mentre, le piante più giovani, saranno donate ai cittadini, per i propri giardini, perché si diffonda l’arte di coltivare la biodiversità per un collettivo “Guerrilla Gardening” .Ci sarà anche il “Premio Jean Giono. L’uomo che piantava gli alberi” istituito da Veneto Agricoltura, assegnato a una personalità che si è contraddistinta nella promozione e realizzazione di impianti di vegetazione legnosa.La presentazione di Foresta M9, è stata l’occasione per presentare e far conoscere “M9 IMPATTO ZERO”, il progetto greentech che intende rendere la struttura il più grande Museo italiano a impatto energetico zero, con l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico sui tetti dell’edificio del distretto, che porterà a una espansione della potenza da 80 a 270 kWh.Consideriamo che la struttura del Museo M9 ha già la Certificazione ” Leed Gold del Green Building Council”, come il Muse di Trento, opera di Renzo Piano. (Vedi, a tal proposito, l’articolo sul nostro sito : https://abitarelaterra.com/…/a-mestre-m9-il-museo-del…/Per chi volesse seguire gli eventi in streaming, organizzati per l’occasione, suggeriamo di consultare il sito: www.m9museum.it

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